Non deve essere facile essere l’allenatore della Roma in questi giorni, non tanto per i risultati, quelli sono eccellenti, ma per la fatica che occorre a tenere tutto l’ambiente con i piedi per terra. Rudi Garcia fino ad ora è riuscito ad essere impeccabile come allenatore, nove vittorie su nove partite giocate rappresentano un dato incontrovertibile, ma è stato altrettanto capace nella difficile arte di domare la passione giallorossa, non solo in città ma anche negli spogliatoi, riuscendo a far restare tutti concentrati sull’unico obbiettivo possibile: la prossima partita. Le insidie possono nascondersi ovunque, ma proprio quando l’avversario sulla carte non sembra irresistibile è più facile incappare in un passo falso.
Giovedì sera il calendario mette di fronte ai giallorossi il Chievo di un traballante Sannino per il più classico dei testacoda calcistici, è facile allora pensare che la Roma dei miracoli possa già considerare in cassaforte i tre punti, per un partita che si giocherà di fronte ad un Olimpico traboccante di entusiasmo. L’allenatore però non si lascia ingannare e avvisa tutti delle insidie che può nascondere la squadra veneta:
È un caso che per il Chievo sia una stagione da ‘lanterna rossa’, si salvano sempre facilmente ed è la gara più difficile. Tutti pensano che questa gara sia vinta: lo faremo solo se resteremo umili, se giocheremo al 100%, collettivamente. Ho giocatori intelligenti, ogni gara danno tutto il possibile. Non ci sono gare facili e in A non c’è mai una gara vinta prima di giocarla. Mi fido dei miei ragazzi. C’è bisogno dell’Olimpico per vincere, spero ci sia tanta gente. Il Chievo è duro da vincere: non ero qui gli scorsi anni ma i precedenti della Roma raccontano che non abbiamo mai vinto molto ultimamente… I giocatori hanno una voglia incredibile, non vediamo l’ora di giocare la gara che arriva. La passione è bella ma può essere pericolosa. Non dobbiamo esaltarci, forse arriverà anche il momento di difficoltà anche se spero di no.
Ma Garcia è cosciente di quanto la squadra abbia dato fino ad ora e così rende il giusto tributo ai suoi ragazzi, per tutto l’impegno mostrato in queste prime nove partite. C’è chi ha insinuato che le vittorie giallorosse siano anche frutto di una buona dose di fortuna, non la pensa così l’ex Lille, che rivendica quanto di buono fatto fino ad ora. Non dimentica di riconoscere il valore delle avversarie e per questo fissa quelli che possono essere gli obbiettivi minimi stagionali:
“Scudetto? Siamo alla decima giornata. C’è tempo per lo sprint finale. Abbiamo due obiettivi: fare lo sprint con Napoli, Juve, forse con Fiorentina e Inter che non sono tanto lontane. Poi mantenere lo scarto dal quarto in classifica, se vogliamo tornare in Europa, in Champions. Noi fortunati? Abbiamo tante assenze, non mi sembra fortuna… Non so cosa si intenda parlando di fortuna, ma non arriva da sola. Guardate il gol che ha salvato Castan: non è fortuna, ma voglia, rabbia, cattiveria, è dare tutto. Se non salva quest’occasione con l’Udinese, la salva Benatia. La fortuna è quella di avere i giocatori al 110%. Contro Napoli e Udinese abbiamo giocato meno bene, nel primo tempo di Udine lo abbiamo visto. Serve attenzione, ci sono tante cose da migliorare ancora in questa squadra.
Tornando all’attualità più stretta e cioè a chi sarà in campo giovedì sera, Garcia dimostra di non aver ancora tutte le idee chiare. Non sa se recupera Gervinho, ma l’ivoriano è sulla via del pieno recupero, sempre in attacco deve ancora scegliere i titolari contro il Chievo. Certo quando gli impegni sono così ravvicinati un po’ di turn over è inevitabile:
Giovedì sarà la seconda gara della settimana, domenica la terza, avremo bisogno di tutti. È importante lavorare su un modulo diverso, anche con profili diversi. Borriello è un attaccante d’area, ha bisogno di ricevere palle e può fare cose differenti. Non è solo il suo caso, i nostri attaccanti, dall’inizio dell’anno, hanno segnato perché la squadra gioca bene e crea occasioni. Riguardo a Gervinho, ci sono due allenamenti, ora sta andando bene, vedremo se potrà giocare giovedì ma se non ci sarà col Chievo tornerà domenica. Però lo vedo bene, ha recuperato quasi al 100%. Ljajic erede di Totti? Non vedo il futuro, giovedì non ci sarà Totti e allora è sicuro che Adem possa giocare ovunque. È come Florenzi, un jolly, duttile, versatile.
Si lascia andare ad una battuta quando gli viene chiesto un pronostico sul big match del Franchi tra Fiorentina e Napoli:
C’è davvero? Non lo sapevo. Forse ora la guarderò… Quel che voglio dire, è che non c’è bisogno di vedere i risultati degli altri, se continuiamo a vincere. E’ la nostra gara che è importante, non quelle degli altri. Continuiamo con questa striscia, così non dobbiamo guardare gli altri.
Oggi è stata resa nota la short list dei candidati alla vittoria del Pallone d’Oro, Garcia ha il suo preferito ed è Franck Ribery e si augura che dopo il lunghissimo predominio di Lionel Messi possa essere proprio il francese ad essere scelto come miglior calciatore del mondo. Lui invece non è stato inserito nella lista dei migliori allenatore del pianeta, dove ci sono Conte e Benitez, ma se la sua Roma continuerà a stupire come in questi primi mesi della sua gestione allora c’è da scommettere che il prossimo anno il suo nome in quell’elenco ci sarà e sarà anche tra i favoriti per la conquista dell’ambito riconoscimento.
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